venerdì 5 luglio 2013

Scrivere

      E' molto bello scrivere la notte, immersi nel fervore creativo. E' bello sentire la pulsione interiore che induce a fissare idee, sensazioni, opinioni, spunti, sullo schermo bianco del computer, che diventa progressivamente nero man mano che la pagina si riempie di parole.
      Un sorriso autoironico mi piega leggermente le labbra: come soggetto all'indice, mi distinguo dalla media per non essere privo di creatività e cultura. Sono "mostro", sì, ma relativamente acculturato, forse perfino un po' di più di certi "bennati" che mi ostentano il loro disprezzo. Niente di grave, ognuno è libero di pensarla come vuole e io sono libero perfino di sentirmi come una specie di Louis-Ferdinand Céline, nel suo Voyage au bout de la nuit. Con infinitamente meno talento, è ovvio, ma con la stessa aura di "maledetto" che, a ben guardare, non mi dispiace neppure troppo. Ormai ci ho fatto l'abitudine e me ne sto tranquillo a scrivere, nel silenzio del mio studio.
      Oggi mi sono preso qualche critica di troppo per non aver voluto chinare il capo in campo lavorativo, ma ormai ho capito che o faccio quello che mi chiedono di fare oppure mi "segano". E, siccome piuttosto che fare il servo preferisco essere "segato", ogni tanto la mannaia si abbatte su di me. Nessuna paura, io passo la mano. Oggi avrei dovuto scrivere cose palesemente assurde in campo sociologico, e mi sono rifiutato. Ci perdo dei soldi, ma non ci perdo la faccia...
 
                       Piero Visani
 

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