venerdì 5 luglio 2013

Pensiero e azione

       Mi piace usare l'estate come fattore di vantaggio competitivo. Non sono interessato alle vacanze, se non si tratta di lunghi viaggi alla scoperta di luoghi di mio gradimento. Non mi interessano il mare o la montagna. Così in genere lavoro, lavoro più del solito, anche perché il telefono squilla di meno, arrivano meno mail, etc.
      Ho diviso le cose che sto facendo in due grandi filoni, pensiero e azione. A livello di pensiero, a parte il libro autobiografico che sto scrivendo, sto ipotizzando la realizzazione di altri due libri, il primo da desumere dai migliori post comparsi sul blog; il secondo da concepire come libro a forte contenuto erotico. Ho infatti pensato che, vivendo in una società in cui il livello di repressione è ancora alto, in cui di sesso si parla molto ma se ne fa molto poco, un libro a contenuto erotico potrebbe avere un suo pubblico. I repressi, del resto, sono i migliori acquirenti di questo tipo di letteratura e io ho avuto modo di constatare che ce ne sono parecchi, in giro. Potendo vantare qualche esperienza divertente, con soggetti che represse non parevano proprio, potrebbe essere un'idea trasfonderle in un libro, ovviamente di chiaro utilizzo a fini onanistici, che - a quanto pare - sono quello che oggi resta, per molti, del sesso. Ho ancora però le idee non chiare sulla trama. La mia indole di provocatore mi sta al momento portando ad ipotizzare scenari troppo facilmente riconoscibili, e non vorrei beccarmi una querela. Dunque sto pensando a una storia totalmente inventata. Le idee al riguardo non mi mancano, ma sto valutando varie opzioni.
      A livello di azione, stiamo ripensando le strategie societarie, in modo da avere molte proposte nuove pronte per settembre, per cui i brainstorming si susseguono.
      A livello personale, infine, ho messo un po' di ordine nelle mie agende. Non ho cancellato nulla, perché non sono solito farlo, ma ho deciso di allentare alcuni contatti. Non che stessero diventando sterili, anzi forse si stavano facendo più promettenti, ma la persona che volevano inserire in un determinato ruolo non era Piero Visani, ma un mio clone, uno che somigliava a me ma non pensava o scriveva o agiva come me. Conosco il problema, è il mio sempiterno problema. E conosco anche la mia abituale risposta: ciao a tutti, fate pure senza di me. Nessuno è insostituibile e, con le brillanti intelligenze che ci sono in giro, per sostituire la mia ci vorranno meno di dieci minuti... Non sono mai stato modesto e non lo diventerò ora. Inoltre so bene che in Italia si fa carriera e si fanno le cose per cooptazione. E poiché in genere sul livello della classe dirigente italiana preferirei glissare, so bene che non sarò mai cooptato da alcuno. Non si coopta chi ti fa paura o può costituire una minaccia, o che semplicemente non senti simile perché non è cretino come te. Ma niente paura! Sono sopravvissuto fino ad oggi e continuerò senza problemi. Nessuno di coloro che mi voleva cambiare, o voleva una semplice parte di me, a nessun livello, mi avrà. Come sempre: o tutto o niente! Sapeste quante volte ho ricominciato da zero...! Ma non mi vendo, non mi adeguo, non divento "ragionevole", non mi trasformo in un animale da salotto. Resto "belva bionda". A me piaccio così. Se non piaccio a voi, Schade! Ciascuno per la sua strada.
 
                                Piero Visani        
 
    

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