mercoledì 1 maggio 2013

Changes

     I lettori (in ulteriore crescita: grazie a tutti!) di questo blog sanno che una delle mie fissazioni, ben oltre i limiti della patologia, è che qualunque situazione possa essere "vestita" da una canzone. E poiché questo blog vorrebbe essere il contenitore - auspicabilmente sapido - delle mie patologie [nessuno più di me risponde al detto goethiano "chiamo classico il sano e romantico il malato", e se non sono romantico io...], trovo che questa mia fase di trasformazione, iniziata ieri sera sul tardi, possa trovare un'eco fantastica e totalmente pertinente in un pezzo di David Bowie (altro pop singer da me amatissimo, per il coacervo di ambiguità che reca in sé, da quella sessuale a quella identitaria), Changes, il cui testo è praticamente un manifesto della nuova fase in cui, con rinnovatissimo entusiasmo, ho deciso ieri di entrare:
 
"I still don't know what I was waiting for
And my time was running wild
A million dead-end streets
Every time I thought I'd got it made
It seemed the taste
was not so sweet
So I turned myself to face me
But I've never caught a glimpse
Of how the others must see the faker
I'm much too fast to take that test

Ch-ch-ch-ch-Changes
(Turn and face the stranger)
Ch-ch-Changes
Don't want to be a richer man
Ch-ch-ch-ch-Changes
(Turn and face the stranger)
Ch-ch-Changes
Just gonna have to be a different man
Time may change me
But I can't trace time

I watch the ripples change their size
But never leave the stream
Of warm impermanence and
So the days float through my eyes
But still the days seem the same
And these children that you spit on
As they try to change their worlds
Are immune to your consultations
They're quite aware
of what they're going through

Ch-ch-ch-ch-Changes
(Turn and face the stranger)
Ch-ch-Changes
Don't tell them to grow up and out of it
Ch-ch-ch-ch-Changes
(Turn and face the stranger)
Ch-ch-Changes
Where's your shame
You've left us up to our necks in it
Time may change me
But you can't trace time

Strange fascination, fascinating me
Changes are taking the pace
I'm going through

Ch-ch-ch-ch-Changes
(Turn and face the stranger)
Ch-ch-Changes
Oh, look out you rock 'n rollers
Ch-ch-ch-ch-Changes
(Turn and face the stranger)
Ch-ch-Changes
Pretty soon you're gonna get
a little older
Time may change me
But I can't trace time
I said that time may change me
But I can't trace time".
 
 
 
 
 
      C'è tutto: proponimenti, senso del tempo che fugge, eleganza ambigua e luciferina (notate il gilet, tutti gli uomini cool lo portano e lo sanno portare), classe, stile. Servirà? Non penso, ma occorre cambiare, occorre essere dinamici, propositivi, proattivi. La "guerra è finita. Andate in pace!". "Io mi sto preparando, è questa la novità!" [altra citazione canora...]. Non pensate che la mia anima luciferina rimanga ferma troppo a lungo in un atteggiamento. Cambio d'abito... Del resto, la mia eleganza credo sia nota a tutti, ma proprio a tutti.
 
                               Piero Visani
 
 

Nessun commento:

Posta un commento