sabato 4 maggio 2013

PTSD

      Pomeriggio al tennis con mio figlio. Dopo una quarantina di minuti, siamo interrotti da uno scroscio temporalesco. Cerco riparo sotto un ombrellone. Nel frattempo mi telefona un socio, per questioni di lavoro. Parlo con lui, ma intanto - come sempre mi succede - la mia mente corre.
      Sto cercando un nuovo posizionamento. Vorrei trovare un posto ove sfogare il dolore che mi percuote dentro. Mi sento pericolosamente affetto da chiari sintomi di PTSD (Post-Traumatic Stress Disorder). Ho compiuto un investimento umano in cui credevo molto, moltissimo, e fatico a rientrare in me. Perseguo una lucida strategia, compio atti, ma dove sono io?
       Il disturbo post-traumatico da stress non è una patologia che un "guerriero" dovrebbe esibire, ma io non ho paura del contatto con le mie emozioni ed è chiaro che, per quanto mi sforzi di superarlo, sono pienamente immerso in tale disturbo.
       Ovviamente cerco di gestirlo, di contenerlo, di orientarlo in una direzione spendibile, ma avrei bisogno di un intervento di supporto mirato, perché la delusione che mi affligge è talmente forte che mi stringe la gola. Non è una delusione da insuccesso, non mi interessa nulla dei successi, è una delusione da incomprensione, da incomunicabilità. Mi ritengo un uomo forte, una personalità forte e quindi continuo a scavare, a costo di lacerarmi, perché sento che è quello che un "guerriero esistenziale" deve fare, senza paura delle conseguenze.
       Sono incappato, per l'ennesima volta, nell'esperienza che temo di più, il non riuscire a farmi capire. Ne ho pagato un costo elevato, ma so pure che non avevo altra scelta. Ne è scaturita una miscela esplosiva, che ha fatto esplodere anche me. Non mi resta che ricucire ad una ad una le mie ferite, ed è quello che sto facendo da tempo.
        La cosa che mi dà maggiore conforto, infatti, è che non sono pentito di nulla di quanto ho fatto, detto o scritto. Non avevo scelta. Ho dovuto innestare il pilota automatico. Lo faccio sempre, quando ci sono di mezzo cose come dignità, integrità, orgoglio, identità. Ovviamente il mio cuore sanguina, ma avevo esaurito anche ogni possibile mediazione. Dunque non mi restava che la resa. E quella, francamente, è un'ipotesi che non ho mai preso e mai prenderò in considerazione. Avrei dovuto essere un altro, e quello non era proprio possibile. Se uno è inaccettabile per come è, o cambia o se ne va. No White Flag.
 
"White Flag"
I know you think that I shouldn't still love you,
Or tell you that.
But if I didn't say it, well I'd still have felt it
where's the sense in that?

I promise I'm not trying to make your life harder
Or return to where we were

I will go down with this ship
And I won't put my hands up and surrender
There will be no white flag above my door
I'm in love and always will be

I know I left too much mess and
destruction to come back again
And I caused nothing but trouble
I understand if you can't talk to me again
And if you live by the rules of "it's over"
then I'm sure that that makes sense

I will go down with this ship
And I won't put my hands up and surrender
There will be no white flag above my door
I'm in love and always will be

And when we meet
Which I'm sure we will
All that was there
Will be there still
I'll let it pass
And hold my tongue
And you will think
That I've moved on....

I will go down with this ship
And I won't put my hands up and surrender
There will be no white flag above my door
I'm in love and always will be

I will go down with this ship
And I won't put my hands up and surrender
There will be no white flag above my door
I'm in love and always will be

I will go down with this ship
And I won't put my hands up and surrender
There will be no white flag above my door
I'm in love and always will be
 

 
 
                           Piero Visani

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