mercoledì 3 luglio 2013

Una piacevole sorpresa

       Di primo mattino, ricevo una lunga e densa mail da una mia vecchia conoscente di anni universitari, successivamente diventata giornalista e scrittrice di buona fama. Ci sentiamo raramente e il fatto di ricevere una mail da lei un po' mi sorprende.
        Scopro che legge il mio blog fin da quando l'ho avviato e che lo fa con una certa assiduità. L'avevo inserita nel nutritissimo elenco di indirizzi mail delle persone cui ne avevo annunciato la nascita, ma davvero non pensavo che mi avrebbe letto, tanto meno con una certa assiduità.
        Questa persona, che chiamerò L., mi scrive cose molto belle sul blog e i suoi contenuti, cose che mi riempiono di gioia, perché mi fanno capire che comunque non ho perso la mia capacità di comunicare.
        E' vero che L., per esigenze professionali, è una lettrice molto attenta, ma la sua mail - assai lunga e, proprio per questo, ancora più gradita - dimostra un'attenzione che non avrei davvero pensato di suscitare in un'altra persona.
        Tengo a precisare che L. - che tutt'oggi è una donna bella e di grande classe, e che da giovane era uno splendore - non è una mia ex, in nessun senso. Ci siamo incontrati quando eravamo reciprocamente molto impegnati e, anche se tra noi c'è stata immediatamente simpatia e pure tensione erotica, non è successo niente per il semplice motivo che era impossibile che succedesse, viste le circostanze del nostro incontro. Forse, se ci fossimo visti dopo, qualcosa sarebbe potuto succedere, ma siamo sempre e solo rimasti in contatto epistolare, prima, e via mail, dopo.
        L. mi scrive di aver apprezzato molto due post di ieri, It's a Hard Life e soprattutto Disordine creativo. Loda le mie capacità di scrittura e dice di aver seguito le mie vicende, così come emergono dal blog. Elogia sopra ogni cosa la mia scelta di spostare tutto in una dimensione interiore e la mia decisione di scrivere un libro sulla vicenda. Sostiene che è la scelta migliore, perché consente di parlare con se stessi, prima ancora che con gli altri. Scrive: "Se è stata ed è una somma di sensazioni tua, fai benissimo a interiorizzarla, a raccoglierla in te e poi a raccontarla. Non farti illusioni: non sarà un esercizio catartico o terapeutico. Forse ti farà stare male, nello scriverlo, ma alla fine proverai la gioia di aver reso un piccolo omaggio a una storia e a una persona che per te sono stati importanti".
       Le rispondo ringraziandola per questi suoi preziosi consigli, che probabilmente sono anche frutto dell'esperienza, visto che so che ha avuto una vita molto tormentata. Replica con poche righe carine: "Non deflettere dai tuoi proponimenti. Scrivi. Tira fuori tutto quello che c'è nel tuo animo. Ricorda quanto di bello hai vissuto. Parla, crea, apri il tuo cuore. Non ti preoccupare d'altro! Racconta le tue emozioni, non occultarle, non chiuderle dentro di te! Condividile con i lettori. Qualcuno capirà".
        Seguirò il suo consiglio.
 
                                 Piero Visani

Nessun commento:

Posta un commento