Cocktail di presentazione di un'iniziativa in settori di cui mi sto occupando da poco. Milano. Zona di Corso Como. Non nutro una particolare inclinazione per questa tipologia di eventi, ma devo esserci, per ragioni professionali.
Faccio atto di presenza, tengo i contatti che è necessario tenere. Scambio qualche parola qua e là. La presenza femminile, stanti i temi oggetto dell'evento, è significativa. Incrocio qualche occhiata di quelle "che lasciano sperare", ma niente di più.
La padrona di casa è gentile e io dovrei fare di più, dovrei interagire di più, essere più comunicativo. Ma non ne ho molta voglia. Situazioni come queste sono terribili trappole potenziali e temo che ci siano donne "in agguato" per tendermi qualche imboscata. Al momento, ne farei volentieri a meno. Ho una certa prevenzione, in questa fase della mia vita, per "allumeuses", "profumiere", "cerbiatte" in cerca di uomini da prendere in giro e compagnia cantante (o "piangente").
Mi trattengo lo stretto necessario e poi riprendo la strada verso casa. In autostrada, mi complimento con me stesso. Donne interessanti ce n'erano, volendo, ma in questo momento io vedo trappole dappertutto e non avrei alcuna intenzione di ripiombare in situazioni di déjà vu.
La mia presa in giro l'ho avuta, ma non è più né fresca né recente, quindi potrei rimettermi in gioco, ma non avrei alcun desiderio, in questo momento, di fare il protagonista di giochini femminili da seduttrici in ansia per l'ormai prossimo (e inevitabile) disarmo e la tetta che si "appera", o di diventare l'obiettivo di mature signore con i capelli tinti color "rosso menopausa".
Se dovesse capitarmi il colpo di fortuna di una donna realmente interessante, non mi tirerò indietro; altrimenti mi restano sempre le escort di alta classe e la solitudine, che forse è ciò cui al momento ambisco di più.
L'autostrada corre davanti a me, striscia nera nella notte. Dovrei forse essere triste, ma invece sono insolitamente allegro, nel profondo. In effetti, sono profondamente soddisfatto di me. Quando si riesce ad essere pienamente e perfettamente se stessi, come si fa a non essere soddisfatti? Sto rimuovendo il passato e ricominciando a delineare il futuro. Sono molto sicuro di me, molto più sicuro di un tempo. Un po' sulla difensiva, questo sì, ma questo è normale, per chi è stato vittima di un'insincerità totale.
Sento però che la diffidenza sta calando, anche perché non credo proprio che tutte le donne che incontrerò in futuro saranno affette da problemi di identità sessuale. Mi viene da sogghignare pensando che - d'accordo - ho avuto la mia botta di sfiga, ma non c'è nulla che renda probabile che essa debba ripetersi. Ci saranno pure donne normali, in giro; donne accoglienti, donne eterosessuali...
Sì, ne sono convinto. Così come sono convinto che starò infinitamente più attento. Ho ancora molta voglia di divertirmi e registro con un certo compiacimento il fatto che, da qualche tempo a questa parte, il sentimento che alberga dentro di me è una versione sofisticata del banalissimo "non sai che cosa hai perso!". Non intendo certo lasciarmi rinchiudere all'interno di tali sciocchezze, ma penso piuttosto che, se non sono apprezzato, è giusto che me ne vada per la mia strada, tranquillo e silente, senza rimpianti. Sarò dimenticato in fretta e, a mia volta, potrò cercare qualche donna che mi apprezzi. Qualcuna certamente ci sarà e io - lasciatemi il gusto di questa piccola confessione notturna - tutto mi sento meno che soggetto da cassonetto, o da pattumiera. Lascio il mio posto ai Brad Pitt, ai George Clooney, alle Anne Heche, alle Kelly McGillis, alle Jodie Foster che mi subentreranno. Non sono alla loro altezza, ma cercherò di fare la mia discreta figura.
Le luci della collina torinese cominciano ad accendersi sulla mia sinistra. Manca poco alla fine dell'autostrada. Lynchianamente, che una lost highway possa diventare, per una notte di tardissima primavera, una found highway, una mia personale found highway? Ne sono quasi certo, e ne traggo un'intima soddisfazione. Non si può piacere a tutti/e, questo è ovvio, ma non sono poi così male. L'autostima non l'ho persa.
Piero Visani
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