Inizia oggi un periodo in cui, a un anno di distanza, molti giorni, fino a fine agosto, mi ricordano cose sgradevoli o sgradevolissime. Siccome ricordarli a uno a uno avrebbe fatto "stramazzare" i lettori, ricordo il primo e degli altri non parlerò più.
E' stato il "trionfo della morte", somministrato - come sempre - dagli "amanti della vita". Invito chi ne abbia voglia a riflettere su questa apparente antitesi, perché in esso c'è il senso della vita e dei non pochi sfracelli che essa porta con sé.
Avrei mille cose da dire, ma preferisco tacere: il Niente che parla del Nulla è più che altro patetico. E io ormai ho capito.
Piero Visani
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