Ogni tanto me lo fanno dimenticare. Ogni tanto cercano di mostrarmi le "virtù" della via della continenza, della rinuncia, dell'astinenza, delle relazioni borghesi basate sul fatto che "io do qualcosa a te e tu niente a me".
Siccome ho un buon carattere, dopo tutto, per un po' mi acconcio, cerco di dimostrarmi disponibile e dialettico, pronto a cercare di essere ciò che si vuole io sia o che io serva che sia. Ad un certo punto, però, mi annoio e allora preferisco andarmene per i fatti miei, lasciare da parte i compromessi, le noiosissime mezze cose e mezze misure, e ripenso ai miei motti, ai principi che hanno ispirato la mia vita.
Memento Audere Semper è uno di questi e, non appena capisco che mi vogliono ometto come tanti, pieno di buon senso, amante dell'enogastronomia e buon "ufficiale pagatore (o fatturatore...)", allora raccolgo i miei molti bagagli (non riesco a viaggiare con poco, ahimé, sono fashion addict...) e mi metto in marcia verso nuovi lidi, magari aiutato a rimettermi in movimento da qualche simpatica "spinta di incoraggiamento".
Sono dolente, ma io devo osare. Devo essere me stesso. Non posso essere un altro o quello che si vuole io sia. Meglio sparire. Dispiace, ovviamente, ma ci sono alternative? Io le mie offerte le ho fatte e non sono risultate gradite. Non posso fare altro che portare il mio ardimento altrove. Niente perbenismo, solo lussuria.
Piero Visani
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