sabato 8 giugno 2013

La bestia bionda

       Mi accompagna sempre. E' con me e dentro di me. Ma da fine agosto 2012 ad oggi è venuta fuori poche volte. Forse solo per scrivere un post specifico, ma non dirò quale.
       Però io per primo non mi sentivo più a mio agio: dal marzo-aprile 2011, per ragioni varie, ho costretto la "belva bionda" di nietzscheana memoria che vive in me a condurre un'esistenza stentata. Dovendo relazionarmi con esponenti di etnie con cui lei non è abituata a trattare (e in verità non ama granché trattare...), l'ho dovuta tenere al guinzaglio, mettere da canto, sottoporre a controllo e a forte repressione. Ogni sera, mi guardava con compatimento e mi diceva: "Padrone, ma dove credi di andare, negando te stesso? Quali risultati speri di ottenere con la ragionevolezza, quando noi dobbiamo essere totalmente irrazionali? Ti auguri di ottenere qualche risultato, abbassando il tuo profilo, apparendo "normale", accettando compromessi al ribasso? Fidati di me, padrone, non andrai da nessuna parte, ti copriranno di guano e alla fine, per non risultare sconfitto, dovrai fare ricorso a me!"
       Sapevo che aveva ragione, ma non volevo crederle. E dire che ogni giorno, soprattutto quando mi vedeva un po' contento dei risultati che mi pareva di ottenere, mi metteva sempre in guardia: "Padrone, ma non vedi che si stanno prendendo gioco di te? Non vedi che ti vogliono trasformare in un utile idiota, in un servo sciocco? Ma come fai a essere così cieco?"
       Io probabilmente ero consapevole, nel mio intimo, che aveva ragione lei, ma ero convinto di essere il protagonista di un bel dialogo, non di una colossale presa in giro. La bestia bionda scuoteva il capo, con aria rassegnata, e mi diceva: "mi auguro soltanto che ritorni presto in te!"
       Con il passare del tempo, man mano che la situazione precipitava, aveva cominciato a guardarmi con occhi ironici e, siccome è fortemente indisciplinata, mi diceva - con aria di compatimento: "lo sai che sei proprio scemo! Quand'è che ti accorgerai dell'evidenza?"
        Me ne sono accorto - ahimè! - solo quando mi è arrivata la "fatal pedata" e, per mia fortuna, la "bestia bionda" è corsa subito in mio soccorso. Fin troppo zelante, forse. Voleva fare subito fuoco e fiamme, ma io gliel'ho impedito. L'ho tenuto a bada fino a fine agosto, poi, per naturale reazione a tanto tempo buttato via per niente, l'ho liberata e la "bestia bionda" è passata all'attacco.
         Dal momento che la "bestia bionda" vive in simbiosi con me, conosceva fin troppo bene il dolore provato e le tonnellate di guano ingerite. E non aspettava altro che io le dicessi "vai e fai!". E' andata e ha fatto, con il suo solito amore per l'overkilling. Viste le reazioni che ha provocato, deve aver fatto proprio un gran bel danno...
       Per mesi, l'ho tenuta a freno e lei mi guardava insofferente, ma ubbidiente. Taceva, ma ogni tanto rompeva il suo silenzio per dirmi: "ma che cosa soffri a fare, padrone? Quando tornerai in te? Quando riprenderai ad essere il padrone che ho sempre conosciuto?"
       Comprendendo il suo intimo struggimento, a fine aprile le ho permesso di scrivere un post, molto realistico ma, forse proprio per questo, per nulla gradito e che ha provocato alti lai e qualche reazione inviperita.
       A que1 punto, ho preferito pregarla di lasciar perdere. Per tutto il mese di maggio ci siamo guardati in faccia, con sguardo inquisitore, in dubbio sul da farsi. Poi, l'altra sera, ci siamo parlati a lungo. E' stata lei a prendere l'iniziativa, a dirmi: "Padrone, perché non ritorni in te? Perché non riprendi a fare le cose che ci sono così care? Perché vuoi fingere di essere politicamente corretto, quando in realtà in quel ruolo nessuno ti crede, e ti mettono all'indice. Se è sempre e comunque colpa tua, se è colpa nostra, viviamo per quello che siamo, non come vorrebbero che fossimo".
      "Caro padrone, hai cercato un dialogo, e ti hanno buttato nella pattumiera. Hai varato delle iniziative e volevano che le facessi come chiedevano loro. Hai cercato di creare dei rapporti personali e ti hanno miseramente tradito. Fino a quanto vorresti continuare così, padrone, fino a quando...?".
       Ci ho pensato anche troppo tempo su e ora devo dare ascolto alla "bestia bionda". Lei mi vuole bene, anche troppo bene. Dobbiamo riprendere il nostro viaggio: basta infingimenti, "correttezze politiche", disponibilità, aperture, dialettica. Basta. Punto e a capo. Facciamo schifo? Bene, andiamone finalmente fieri. Riprendiamo la nostra strada, scateniamo la "bestia bionda".
       Ci è servito a qualcosa cercare il dialogo? A nulla di nulla. E allora via con la nostra natura di sempre: basta con le rinunce, le repressioni, le ragionevolezze, le amicizie eunuche, i tentativi di gettare ponti. Riprendiamoci le nostre identità. Ci dicono che siamo mostri? E cerchiamo di esserlo, in pieno, fino in fondo. Mostri, mostrissimi, criminali, esseri immondi.
        Diamo fondo alla nostra natura più perversa. Basta serate nei localini, con qualche bevanda, una cannetta, tante chiacchiere a vuoto, qualche avance omosex, tanto per fingere di essere diversi. Siamo mostri, ributtiamoci nelle orge, nella ricerca di orgasmi, nel nostro amore per tutto ciò che è inconsueto, folle, ardito. Diamo fondo alla nostra natura di veri "diversi". Scateniamo la "bestia bionda". Nessuno ci potrà più fermare.
 
                                      Piero Visani
 

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