venerdì 7 giugno 2013

Le ragioni di una scelta

      Ho sempre condotto una vita sostanzialmente appartata e solitaria perché sono una persona vera. Non sono privo di amicizie, anche di vecchissima data, ma nessuna di esse si basa sul principio della classica relazione borghese. Dunque non ho amicizie per interesse, al massimo possiedo reti relazionali. Tengo molto distinta la dimensione professionale da quella personale, per cui sono sempre attento a mantenere le distanze. Non amo i giochetti, di qualunque tipo siano. Detesto le abitudini e le relazioni borghesi.
       Ritengo dunque che non sia stato per nulla simpatico individuarmi come una possibile risorsa professionale, giochicchiare sul versante personale tanto per tenermi - fino a che sono stati giudicato potenzialmente utile - adeguatamente "caldo", salvo poi decidere di smettere i giochini quando quel livello di "calore" stava cominciando a diventare fastidioso. Già così sarebbe stato un comportamento non propriamente lodevole, ma il colmo è stato toccato nel momento in cui si è pensato che, "liquidato" senza tanti complimenti a livello personale, avrei potuto "sopravvivere" - perché no? - a livello professionale, dove ancora facevo comodo... E la sorpresa e la rabbia manifestate di fronte alla mia reazione - alquanto veemente - intesa a non voler subire, oltre un "pacco", anche un "contropacco", mi dicono che forse la medesima non era stata adeguatamente preventivata...
       Non ho più voglia di occuparmi di questa cosa. Mi chiedo solo come, dopo tanto tempo che mi raccontavo, potesse apparire anche solo vagamente possibile che io fossi disposto a subire passivamente un trattamento del genere. D'accordo che una persona è portata a giudicare il mondo sulla base di coloro che frequenta fin dall'infanzia, ma realmente appaio come uno scemo altoborghese, di quelli con studio professionale ereditato dal padre e barca a vela, il cui quesito interiore più complesso è dove passeranno le prossime vacanze? Cavoli, devo avere un'immagine davvero terribile! A loro non importa nulla di nulla, perché ritengono tutto dovuto, nel bene come nel male. Ma sembro anch'io così?
       L'ho già scritto una volta, che non ero lo sparring partner adatto. Per i giochini altoborghesi, occorre scegliere uno sparring partner nella medesima classe sociale, in una logica - tipicamente schmittiana - di inimicizia relativa e solidarietà assoluta. Ma vedo già testoline che fumano e occhi che diventano vacui, per cui mi fermo qui...
        Per riportare il discorso a livelli più accessibili: rimanete nei vostri bei giardini curati, lasciate perdere i frequentatori delle giungle, quelli che conoscono la vita vera. E' meglio per tutti.
 
                               Piero Visani

Nessun commento:

Posta un commento