- c'è la mestizia autentica, quella della signora che ti ha sperimentato sessualmente, ti ha dato un voto non elevatissimo e ti vuole togliere semplicemente di torno, per sperimentare nuovi membri (del suo personalissimo club, intendo, non fatemi inutilmente volgare).
- C'è la mestizia falsa e posticcia, fatta tanto per dare un contentino a colei che ha deciso di buttarti via e tu, anche se pensi "ma non poteva decidersi prima!", devi esibire una faccia di circostanza, tanto per non farle troppo male.
- C'è la mestizia giocosa e gioiosa di chi stava in un'agenda per fare numero, o perché era lo stronzetto di turno, o l'amico del cuore di storielle autoerotiche e/o di simpatici inganni, e scopre che starne fuori è meglio che starne dentro, perché uno ha già dato e non è il caso di contribuire due volte...
- C'è la mestizia esultante, difficile da occultare, di colui che sa che la detentrice dell'agenda è - come dice un mio grande amico genovese - "all'85°" e, nella sua personale partita di calcio/partita di vita, sente vagamente che dopo il 90° il recupero sarà breve e i supplementari del tutto esclusi. E dovrà pensare a come riciclarsi: da sé, con amiche, con qualche barbagianni parecchio in soldi? Mercato libero!
Eh sì, non è poi del tutto male uscire da certe agende. Capita di fare tappezzeria anche nelle agende e a me davvero non piace. Dioniso, Pan, amate divinità dell'Olimpo, venitemi in soccorso! Ho bisogno di realtà, dopo tanta finzione...!
Piero Visani
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