sabato 15 giugno 2013

Il motore di tutte le cose

      Una conoscente - amica di un'amica alla lontana - ci racconta con aria estasiata di un corteggiamento piuttosto serrato che ha subito nelle settimane scorse. E' una donna non più giovane, ordinaria nel suo modo di presentarsi e alquanto banale e noiosa nel suo argomentare, ma non posso fare a meno di constatare che quel corteggiamento maschile ha avuto su di lei effetti immediati, e benefici.
        Il look di questa donna, in genere da signora avanti con gli anni priva di ulteriori aspettative vitali, ha subito una repentina mutazione: la pettinatura è decisamente di ottimo livello, il trucco curato, il vestire non è più quello sciatto di tutti gli anni in cui l'ho conosciuta, ma è culto, attento, molto ben ponderato.
         Non posso fare a meno di sviluppare, tra me e me, una riflessione sulla potenza incredibile del sesso come motore di tutte le cose. Questa moglie e madre stanca, con un marito di cui non parla mai, se non per dirne male, fino a qualche settimana fa era una pluricinquantenne delusa e sbiadita. Un uomo - un bell'uomo, dice lei, facendo altresì garbatamente notare che è più giovane di lei - l'avrebbe pesantemente corteggiata, determinando nella medesima un autentico e forse inaspettato risveglio ormonale.
        Chiedo, con tutta la delicatezza possibile, se il corteggiatore sia assiduo al punto da ricercare consapevolmente un incontro sessuale e lei, con aria quasi trasognata, mi fa notare che non solo l'ha cercato... ma l'ha trovato!
         Sorrido e le faccio notare, con garbo, come quell'esperienza le stia giovando, visto che pare ringiovanita di dieci anni. Mi ringrazia con lo sguardo e se ne esce con una considerazione che, in tanti anni che la frequento a distanza, non mi aveva mai fatto: "G. [la nostra comune amica] mi dice sempre che sei un acceso fautore della valenza taumaturgica del sesso. Beh, volevo dirti che hai ragione".
           La mia sorpresa non è lieve, conoscendo la timidezza e la riservatezza di questa persona, ma cerco di mascherarla. "Dunque vale la pena di ricercare un po' di gioia, dovunque si possa trovarla? Dunque vale la pena di fare quello che i moralisti d'accatto chiamano 'trasgredire'"? Chiedo, con lieve accento ironico.
            "Puoi giurarci" - mi risponde convinta - "anche con più di una persona...". E, nel profferire questa frase, mi guarda nel profondo degli occhi, come non aveva mai fatto in tanti anni di frequentazioni comuni, ma distanti e poco convinte.
            "Hai ragione" - rispondo - "Quando capita, e se capita, occorre sempre cogliere l'attimo. Non conosco nessuno che si sia mai pentito dell'avere avuto il coraggio di osare, però conosco un'infinità di persone che ha paura del sesso".
             "Io non ne ho più..." - dice lei con una gioiosa sfrontatezza che non le riconoscevo, e lo dice guardandomi dritto negli occhi.
             "Ne terrò conto" - rispondo divertito. "Dopo tutto a me piace solo osare. Tutto il resto è noia".
 
                           Piero Visani

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