venerdì 21 giugno 2013

It's only a road to nowhere

        Sì, parrebbe davvero che sia così. Ma non possiamo accettare di essere eterodiretti, nemmeno da noi stessi, se uno spostamento di tal genere è possibile. Meglio dunque riprendere in mano la propria vita, onde fare sì che tale movimento non sia un "falso movimento", ma conduca da qualche parte.
        Se la prima vittima della guerra è l'innocenza, la prima vittima della mancanza di comunicazione è la più totale alienazione e quest'ultima - è bene non dimenticarlo mai - può essere gestita solo parlando fittamente con se stessi. Ma quanti oggi lo fanno, preferendo invece cercare in qualche modo di distrarsi con mille palliativi, in modo da entrare in un corto circuito emotivo da cui non escono più (e in verità non intendono uscire) in quanto lo alimentano continuamente?
        Io ho cercato di parlare e, avendo esaurito tutte le modalità alternative, ho cercato di farlo anche tramite questo blog. Spero di essere riuscito a dimostrare che:

- ero e sono sincero;
- ero e sono vero.

        Sincerità e verità sono due sentimenti e comportamenti cui ho sempre tenuto molto. Spero di averle dimostrate.
        Ne ricavo una condanna senza appello e una dannazione sempiterna, ma le interpreto nell'unico modo in cui le si possa interpretare: una conferma e contrario del mio essere vero e sincero, perché altre sono le condanne che vengono inflitte ai falsi. Sono una cattiva coscienza, e tale resterò. Come prezzo, mi va bene. E' il prezzo che si paga per il coraggio della verità.

                                      Piero Visani

Nessun commento:

Posta un commento