domenica 23 giugno 2013

Un Viagra al femminile?

       Leggo su alcuni quotidiani italiani, accompagnata ovviamente dalle solite considerazioni moralistiche, che si starebbe preparando un Viagra al femminile, che di fatto dovrebbe fungere come accentuatore di libido.
         Non dovendo ancora - finché dura... - fare uso di quello maschile, sono però lieto di apprendere la notizia di cui sopra, perché, invece che fare costosi regali destinati a mandarmi comunque in bianco, potrò sempre optare per pastigliette (mi immagino saranno rosa, non blu...) che possano fungere da acceleratrici, o accentuatrici, o quant'altro...
        Sono uno di quei milioni di italiani di sesso maschile che, nel corso delle loro (nel mio caso nutrite) peregrinazioni all'estero, hanno sempre avuto il piacere di incocciare nella classica one night stand e, nel caso in cui la cosa fosse più seria, non ci hanno messo alcuni anni per condividere (o non condividere...) un giaciglio con l'amata di turno (mediamente 2-3 uscite al massimo).
         Ma sono altresì uno di quei milioni di italiani maschi che, se devono uscire con qualche connazionale, hanno bisogno di portare con se un avvocato e un sensale, in quanto niente di niente - né regalini, né affetto/amore, né cenette costose in ristoranti esclusivi, né generose offerte di bottiglie di vini pregiatissimi - può suscitare nelle medesime un minimo di libido, nemmeno un contratto pre-matrimoniale (e io non avrei alcuna intenzione di firmarlo).
         Tra le tante sfortune che mi sono toccate, c'è anche quella di essere nato nel Paese delle sante, o delle lesbiche, o delle virtuose a tassametro (diconsi tali quelle che alzano il prezzo di sé medesime sempre un po' al di sopra della tua offerta, per cui a un certo punto l'asta - in tutti i sensi... - cade, perché ovviamente ti piacerebbe, sì, ma non vuoi svenarti..., anche perché che meritino davvero ce n'è solo una ristretta minoranza). Purtroppo, dentro i patri confini mi sento come Freak Antoni, quando afferma: "Si dice che una volta toccato il fondo non puoi che risalire. A me capita di cominciare a scavare...".
         In effetti, un tempo compensavo viaggiando parecchio, ora che viaggio di meno, complice anche la disastrosa situazione economica, dovrei rassegnarmi alla condizione eunucoide in cui mi vorrebbero costringere le "care" connazionali, ma io non amo né le repressioni né i ricatti, per cui me la cavo decentemente comunque, complice anche la mia naturale capacità di seduzione e, quando proprio mi dice male, me la cavo con le mercenarie, donne alle quali va il mio pensiero reverente e benedicente. L'etèra, questo simbolo imperituro dell'eterno femminino, al suo meglio!
          Ma devo confessare che l'idea di un Viagra al femminile mi attizza. Quando sarà commercializzato, me ne porterò sempre qualche pastiglietta dietro, ma la offrirò in maniera onesta, non subdola. Non sono persona da inganni siffatti. Anzi, penso che le vergini, se intendono rimanere tali, fanno benissimo a rimanervi. Godranno di vite "divertentissime", queste fantastiche dee dell'astinenza, o delle amicizie (quanto profonde?) femminili. Contente loro... Io - posso garantirlo - troppo a lungo in astinenza non sono mai rimasto.
 
                             Piero Visani

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