mercoledì 5 giugno 2013

Self Control

       Sabato sera ero a cena con la famiglia, in un ristorante del centro di Torino, quando ha cominciato a diffondersi sullo sfondo questa musica, la mitica Self Control (1984) di Laura Branigan, cantante statunitense deceduta nel 2004, all'età di soli 47 anni.
 
 
 
 
       Un flusso di ricordi si è diffuso nel mio animo, visto che il 1984 fu per me un anno particolarmente difficile, impegnato a smaltire una complicata vicenda personale. Ricordo però che Self Control, con il suo ritmo saltellante, tipico della pop music degli anni Ottanta (e scritta in realtà dal cantante italiano Raf, insieme a Giancarlo Bigazzi e Steve Piccolo), contribuì non poco a tirarmi su il morale.
          Ricordo altresì che, mentre aiutavo il piccolo Umberto (all'epoca aveva appena compiuto un anno) a imparare a camminare sulla terrazza della nostra casa di Moncalieri, quando sentivo in radio Self Control cercavo di insegnargli ad abbinare passo e danza (sapete, il mio sempiterno amore per le contaminazioni...). Umberto non gradiva e scoppiava a piangere. Al che mia moglie accorreva e, intuendo la causa del tutto poiché la radio era accesa, mi diceva: "sei sempre il solito cretino!".
          A ripensarci ora, avrei potuto far brevettare questa frase come marchio dei miei rapporti con il "gentil sesso". "Giovane e ingenuo" [citazione gucciniana, da L'avvelenata...] com'ero all'epoca, non pensavo che poi le accuse sarebbero diventate ben più gravi, e le raffigurazioni anche: da cretino a mostro...! E' il mio personale Skyfall e non sono nemmeno James Bond!
 
                              Piero Visani

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