lunedì 3 giugno 2013

La pista della volpe

      La mia gatta Pallina è stata fatta a pezzi, abbastanza brutalmente, da una delle tante volpi che popolano questa parte della collina torinese. Ne siamo tutti dispiaciuti, perché era una piccola randagia, senza particolari virtù, ma simpatica, che avevamo visto crescere nel nostro giardino.
      In casi del genere, la retorica è in agguato, ma devo dire che la stessa mi dà molto fastidio. E' spiacevole, in effetti, pensare a una piccola gatta uccisa da una volpe crudele, ma quanti di noi vivono quotidianamente nelle condizioni di quella gatta, preda di volpi crudeli, e non possono nemmeno lamentarsi, non godono di celebrazioni retoriche (vere o false che siano) e non hanno nemmeno il piacere di essere preda di volpi che uccidono per istinto, ma di iene a due zampe che uccidono per il puro gusto di farlo?
      Personalmente, non mi fanno paura nemmeno le iene a due zampe che uccidono per il semplice gusto di farlo, ma amerei molto che avessero il coraggio di ammetterlo, quel loro gusto sadico di uccidere il prossimo, così ciascuno si saprebbe regolare, loro nell'offendere e noi nel difenderci. Invece tutto viene nascosto sotto tonnellate di melassa, ma io mi permetto sommessamente di ricordare - a tutti - che sotto tonnellate di melassa non ci si inebria di dolcezze varie, ma si muore per asfissia...
       La cosa intollerabile non è che tentino di ucciderti o che riescano davvero a farlo. La cosa veramente intollerabile è che ti uccidano dicendoti che lo stanno facendo per il tuo bene... La volpe che ha ucciso Pallina lo ha fatto per puro istinto. Coloro che hanno ucciso l'Italia lo hanno fatto per pura abiezione. Dovendo a breve occuparci di assassini, per tutelare noi stessi, continueremo sempre a occuparci di volpi? O i nostri livelli di focalizzazione dell'obiettivo aumenteranno un po', si faranno un po' più nitidi...?
 
                                       Piero Visani

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